L'antica Aesis (nome che rispecchiava quello del fiume Esino) fu probabilmente in origine un centro umbro, passato poi ai Romani nel 244 a.c.
A questo punto Aesis, sotto l'egida di Roma, vive un periodo di splendore,
testimoniato dai numerosi ritrovamenti effettuati nella zona e conservati nel Museo Civico.
Successivamente venne distrutta varie volte da diverse tribù di barbari,
Longobardi, Visigoti ed Ostrogoti.
A metà del secolo VIII° passò sotto il dominio dello Stato Pontificio che tramite
l'opera dei Monaci Benedettini fece rinascere l'attività agricola della
zona.
Da Comune Jesi inizia ad estendere il suo dominio sui domini Feudali ed i Castelli
vicini arrivando fino alla vallata della Gola della Rossa da una parte ed al mare
dall'altra.
Questa grande espansione fu favorita anche dalla protezione di Federico II° di Svevia,
che nacque a Jesi nel 1194.
La Chiesa che non vedeva di buon occhio la Famiglia di Svevia inflisse numerose
scomuniche e numerose pene pecuniarie alla cittadina che solo nel 1585 riuscì ad
avere un proprio Governatore, rimanendo comunque collegata allo Stato Pontificio
fino alla costituzione dello Stato unitario Italiano.
E' interessante notare che Jesi fu tra le prime città della nostra penisola dove si sviluppò l'arte tipografica nei decenni successivi all'invenzione del Gutenberg, e qui nel 1472 si stampò la prima o una delle prime edizioni della Divina Commedia edita da Federico Conti.